Progettare un logo, come fare: Condizioni, regole e caratteristiche
Progettare un logo, come fare: Condizioni, regole e caratteristiche
Parte 2
Nella prima parte di questa serie di articoli abbiamo visto quale sia il ruolo di un grafico in una progettazione e quali siano le linee guida da considerare per iniziare a creare. Di seguito in: Progettare un logo, come fare: Condizioni e regole, cercheremo di approfondire le linee e caratteristiche che un marchio deve avere.
Al momento di progettare il marchio o il logotipo, il grafico deve tener presente alcune condizioni e regole generali.
• Seguire le regole della configurazione: la percezione ci riconduce sempre a ciò che già conosciamo. Di norma, in un’immagine, la nostra percezione visiva tende a leggere, a distinguere ed organizzare i singoli segni secondo principi ben definiti, avvicinandoli e spesso associandoli a figure già conosciute.
• Essere originali/distintivi: i nuovi loghi non dovrebbero ricordare nè assomigliare ad altri loghi già esistenti (a meno che ciò non venga fatto intenzionalmente). Essi, inoltre, devono essere chiari, semplici e facilmente memorizzabili.
• Avere natura simbolica: i nuovi marchi dovrebbero suscitare nel destinatario delle emozioni e sensazioni positive nei confronti del prodotto, attraverso il meccanismo delle associazioni di idee.
• Essere di dimensioni flessibili: i marchi devono essere facilmente riducibili, per essere adattati ai diversi contesti e supporti (plastici, metallici, etc.), su tutte le forme e su tutti i mezzi bi/tridimensionali.
• Mantenere inalterata la propria espressività: ad esempio, se essi fossero stati progettati in quadricromia, dovrebbero mantenere una forte carica espressiva, anche se stampati in bianco e nero o a colore unico. Una consultazione dei cataloghi Pantone può facilitare la scelta del colore di volta in volta più adatto. Questi cataloghi sono utilizzati anche dagli stampatori, per avvicinare il più possibile il risultato a quello voluto (per la stampa digitale, mentre con l’utilizzo di vernici come nella serigrafia si ha un effetto totalmente identico poichè si ha la possibilità di utilizzare il pigmento scelto).
• Permettere altre varianti: outline (cioè carattere formato da sole linee, e vuoto al suo interno), diversificazione di fondi, retinature, colori, tridimensionalità (prevede l’utilizzo su segnaletiche, allestimento o altro).
• Contenere una ricerca di stilizzazione: i trati non indispensabili andrebbero eliminati, in modo da migliorare la caratterizzazione del marchio ed aumentarne la riconoscibilità.
• Essere adattabili ai media: oltre ai normali mezzi stampa, i marchi possono essere utilizzati per insegne, fax, gadget, ecc. Occorre curare bene la resa al tratto, per far sì che il marchio sia ben riproducibile, all’occorrenza, anche su supporti non tradizionali, come sigilli e pellicole adesive.
• Essere accostabili ad altri marchi, ove richiesto.
• Essere versatili: con possibilità di sopportare elaborazioni fotomeccaniche e animazione per filmati, cinema e tv.
• Contemplare la possibilità di un restyling: dovrebbe essere possibile operare degli interventi di svecchiamento.
Queste sono le principali regole che un grafico deve conoscere per elaborare un marchio di successo, tutto con la massima creatività! Nei prossimi articoli approfondiremo il discorso della pratica su come sviluppare un marchio.
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