Henri de Toulouse Lautrec
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Henri de Toulouse Lautrec
Artista 1864, 1901
Biografia: Fu figlio unico di una delle famiglie dell’alta aristocrazia francese. Figlio di cugini di prima generazione, godè esclusivamente delle attenzioni della madre che lo seguì tutta la vita nelle sue scelte e per tutta la sua difficile esistenza. Lautrec crebbe principalmente al Chateau du Bosc, vicino ad Albi.
Rimasto presto figlio unico in quanto ilfratello minore Richard morì in tenera età, ebbe molti cugini ed amici che gli fecero compagnia, dilettandosi fin da bambino a realizzare caricature delle persone che lo circondavano.
La sua infanzia fu segnata da una salute cagionevole che derivava dalle marformazioni genetiche acquisite da un matrimonio tra consanguinei.
Fu colpito infatti da una malattia di malformazione ossea: l’osteogenesi imperfetta, che già all’età di dieci anni gli inizio a provocare forti dolori costringendolo al ricovero in ospedale.
A causa delle sue difficoltà venne educato in casa dalla madre e da diversi tutori.
Nel 1882 si trasferisce a Parigi con la madre per studiare con il pittore Lèon Bonnat, uno dei pittori più illustri del periodo, per poi passare nello studio di Fernand Cormon dove conobbe una altro grande pittore Vincent Van Gogh.
Ribelle della vita condotta fino a quel momento, apre un proprio studio nel quartiere artistico di Montmartre nel 1884, che ospitava locali notturni di dubbia fama ed era noto per la vita bohèmien e sfrenata che vi si conduceva, andando contro il volere dei genitori.
Riproponiamo spezzone tratto dal film Moulin Rouge, caricatura della vita del periodo.
Primo pubblicitario compositore di manifesti: Henri de Toulouse Lautrec
Nel 1886 collabora con diversi periodici parigini realizzando disegni umoristici e d’ambiente. Spesso continua a ritrarre le “signorine” dell’epoca sentendosi attratto da chi come lui viveva ai margini della società. E’ in questo periodo che inizia a fare “pubblicità” ai locali notturni, esponendo le sue opere che evidenziavano il carattere della vita di Montmartre.Il fratello di Vincent Van Gogh, Theodorus, tratto le sue opere, rendendo famoso il primo manifesto realizzato per il Moulin Rouge.
Durante la sua vita conobbe Oscar Wilde, che in quel periodo veniva processato e condannato per omosessualità, Henri gli chiese diposare per un ritratto, ma lo scrittore si rifiutò, Lautrec assistette comunque al processo e fece delle bozze che gli servirono per fare ritratti più completi in un secondo momento.
Verso la fine della sua vita tornò vicino alla sua famiglia, al castello di Malromè, vicino a Bordeaux. Morì il 9 settembre del 1901 a trentasei anni; venne sepolto poi nella vicina Saint Andrè du Bois, ma le sue spoglie furono portate in un secondo momento a Vedelais.
Nonostante la sua breve vita segnata dalla malattia, l’opera del pittore fu molto vasta: il catlogo praticamente completo delle sue opere pubblicato nel 1971 elenca 737 dipinti, 275 acquerelli, 369 litografie (compresi i manifesti) e circa 5000 disegni.
All’inizio della sua carriera i soggetti erano prevalentemente dei cavalli, Dipinse anche alcuni nudi maschili come esercitazione, ma i suoi nudi più affascinanti sono quelli di donna. Di solito le modelle non sono delle belle ragazze giovani, ma donne che incominciano a sfiorire, per dipingere tali quadri Lautrec si ispirava a Degas.
Henri disegnava senza sosta: alcuni isegni sono opere a sè stanti, ma molti sono schizzi per dipinti o litografie.
Qualche volta erano simili a caricature che rendevano un gesto od un’espressione con pochi tratti di penna, per realizzarli usava vari mezzi (matita, inchiostro, pastelloe carboncino).
Non avendo bisogno di eseguire ritratti su ordinazione, Lautrec sceglieva soggetti che conosceva bene o volti che lo interessavano e poichè frequentava gente di ogni tipo, i suoi ritratti coprono una vasta gamma di ceti sociali, nobili ed artisti, scrittori e sportivi, medici, infermiere e pittoresche figure di Montmartre.
Molti quadri di Henri, come molti altri artisti, ritraggono prostitue perchè lui le considerava modelle ideali per la spontaneità con cui sapevano muoversi nude o semivestite.
Ritraeva la loro vita con curiosità, ma senza moralismi o sentimentalismo e, soprattutto, senza cercare di attribuirvi alcun fascino.