Progettare un logo, come fare: Elaborazione e sviluppo
Progettare un logo, come fare: Elaborazione e sviluppo
Parte 3
Se avete già letto le parti 1 e 2 sulla nostra mini guida su come progettare un logo di successo, potete passare all’azione; lo sviluppo del marchio, l’unione tra la teoria e la pratica. Vediamo come.
È il momento del brain storming, tutto quello che avete imparato attraverso l’osservazione delle linee guida del brief e le caratteristiche che il marchio deve avere, devono essere messi su carta. Da dove iniziare?
Per lo sviluppo dei marchi, in grafica si utilizzano spesso le forme geometriche e figurative fuse tra loro. È interessante, ad esempio, operare con marchi figurativi, in cui le figure danno subito l’idea del soggetto.
Quando si progetta un marchio, bisogna porre attenzione allo studio strutturale della forma. Allo scopo, è bene elaborare uno schema grafico geometrico di riferimento, ogni volta che progettiamo un nuovo tipo di logo.
Si inizia, generalmente, delimitando lo spazio che occuperà il segno generatore del marchio. Esso può essere contenuto in una forma geometrica di base, come il cerchio, il quadrato e il triangolo, o in altre forme elementari derivate. (spesso le forme devono essere in accordo con il significato del colore che si andrà ad applicare clicca qui per leggere il nostro articolo sul significato del colore)
Dal formato si ricavano progressivamente tutte le figure necessarie a costruire la forma del marchio.
Attraverso la selezione delle linee si giunge al layout del marchio che rappresenta il disegno semidefinitivo. Esso viene disegnato geometrico matematicamente in scala determinando le proporzioni e i rapporti tra le parti e il tutto.
Può essere utile utilizzare una griglia di base: faciliterà disegno, costruzione e bilanciamento dei pesi. La griglia, inoltre, permette di ingrandire o di ridurre il marchio in modo che esso mantenga sempre le proporzioni originarie, per ricrearlo tutte le volte che vogliamo fare una prova riguardo a dimensioni, particolari, aggiunte o sottrazioni.
I disegni di tipo geometrico, tracciati con l’utilizzo di una struttura, sono maggiormente memorizzabili rispetto ai disegni astratti. L’originalità del segno distintivo, di contro, è più difficile da ottenere; sta all’ingegno e la forza creativa del grafico a trasformare una forma conosciuta in qualcosa di unico.
A questo punto potete elaborare un brand book, deve essere realizzato per la focalizzazione del logo scelto per sottolineare le tecniche che ne facilitino la riproducibilità, e permettano, allo stesso tempo, tutte le varianti idonee ad un suo utilizzo su diversi supporti e su diversi media.
Inoltre esso dovrebbe essere facilmente adattabile a contesti secondari, senza differenziarsi troppo dall’originale.
L’esecutivo dovrebbe contenere tutte le indicazioni necessarie ed utili per la stampa: tipo di carta, colore, ecc. Dato che il problema dei costi è sempre in agguato, è bene ridurre ai minimi termini la resa del marchio riducendone la forza al semplice simbolo indifferentemente dal colore che avrà, nonostante il colore aziendale sia fondamentale in una brand immage.
Di nozioni in questo articolo ne abbiamo messe tante, armatevi di carta e matita e sbizzarritevi, ma non dimenticate di farci sapere se questo articolo vi è stato utile.
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